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  • Mutiamo tutti da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni.

    Dall'alto. A Cabu Abbas.




    Si dice che le persone nate in un'isola siano legate in maniera indissolubile alla propria terra.
    Se la portano dentro, come un chiodo fisso, ed in qualunque parte del mondo andrai, il suo ricordo pulserà sempre dentro di te. Puoi lodarla e criticarla in egual misura, ma a nessuno permetterai di ferirla.

    L'odore della macchia mediterranea in questo periodo è vivo. Il maestrale, che soffia potentemente, te lo  porta vicino. Salendo su un sentiero, con 20 minuti di camminata rivolta verso l'alto, ti si apre una finestra sull'orizzonte. Il nuraghe di Cabu Abbas, si trova su una sella tra il mare e l'interno. Lassù c'è tutto. C'è la natura incontaminata, ci sono i colori della Sardegna a giugno, c'è il mare, c'è Tavolara, c'è la Gallura. Non mancano nemmeno le cicatrici lasciate dall'uomo che, per rendere brutta una città si stà impegnando davvero tanto. Basta guardare le cose da questa angolazione per capire che serve rientrare nei binari. Chissà cosa vedrà chi salirà qui su tra 100 anni...





































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