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  • Mutiamo tutti da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni.

    La stagione



    La “stagione” è alle porte.


    Contrariamente a quanto il meteo voglia farci credere, siamo quasi in estate.
    Che significa estate per la Sardegna?
    Significa qualche posto di lavoro in più, per i giovani e meno giovani che aspettano questo momento per tutto l'anno.
    La tanto attesa stagione, ti fa dimenticare ma solo per pochi minuti, tutto l'inverno speso alla ricerca di un posto di lavoro, nella speranza che per il nuovo anno ci sia per te qualcosa in più dei soliti tre mesi d'estate. Purtroppo, ancora una volta, vieni smentito e si ricomincia. Aggiornamento curriculum, mail telefonate e qualche raro colloquio. Dentro di te una sola frase, “speriamo che quest'anno sia meglio del precedente”, ma in fondo una risposta già la conosci.
    Chi ha fatto anche una sola esperienza, conosce perfettamente questo argomento.
    Quando si parla di sfruttamento delle risorse in Sardegna, vorrei mettere in primo piano lo sfruttamento umano che incassiamo di anno in anno. 
    Specialmente l'estate, dal settore turistico, che dovrebbe portare benessere nelle tasche di tanti ma continua farlo (e a nostre spese) solo in quelle di pochi.
    Turni di lavoro che superano di gran lunga le 10 ore di lavoro, alloggi simili a baraccopoli dove spesso ci si sta in troppi, vitto, se così possiamo definirlo, che probabilmente è stato ripescato dai piatti dei clienti. Mai un giorno di riposo.
    Se un giorno sembra pure troppo, mai nemmeno una singola mezza giornata. Privati perfino delle mance. 
    Tutto questo per mille euro (forse). Nessuno sa esattamente quanto prenderà se non a fine mese.
    Qualcuno si lamenta, ma viene etichettato immediatamente come scansafatiche.
    E' severamente vietato tornare a casa prima di settembre.
    Ma dove sono le regole?
    In questi posti meravigliosi, baciati dal sole e con un mare mozzafiato sembrano andate perse sotto la sabbia. Anzi, forse non ci sono mai state. I sardi qui, tranne rare eccezioni, possono fare solo i camerieri, ma senza dignità. Quella la devono lasciare a casa.
    Il turismo dovrebbe darci la consapevolezza che ciò che abbiamo è un paradiso. Dovrebbe farci crescere, non ucciderci e renderci ancora una volta servi in casa nostra. Dovrebbe. Appunto.


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